LE BASI SCIENTIFICHE
Concetto del portato Le caratteristiche del portato La predisposizione dei genitori a portare
IL CONCETTO DEL PORTATO IN BIOLOGIA COMPORTAMENTALE

Oggi si distinguono nella biologia comportamentale tre categorie di cuccioli mammiferi. I nidiacei, i nidifugi e i portati. Mentre le prime due sono state definite gia' nel 19esimo secolo, la definizione del "portato" (in tedesco Tragling) fu introdotta nel 1970 da bernhard Hassenstein dell'Universita' di Freiburg, Germania.

Caratteristiche tipiche delle tre categorie di cuccioli
I cuccioli nidiacei , per esempio i gatti, topi, nascono dopo un breve periodo di gestazione e spesso in grande numero fortemente immaturi. Nudi, sordi e con gli occhi chiusi assomigliano alla nascita poco ai propri genitori. Inoltre sono molto immaturi dal punto di vista motorio; infatti la madre li nasconde in un nido dove rimangono finche' sono pronti a lasciarlo. Dopo pochi giorni, mentre la madre e' in cerca di cibo, rimangono per molte ore soli e tranquilli.
Dopo una lunga gestazione, i cuccioli nidifughi,come per esempio il cavallo, la pecora, invece, dopo poche ore dalla nascita sono fisicamente maturi, sanno camminare e seguire la madre e la gregge dappertutto.
Dal punto di vista evolutivo i nidifughi trascorrono il periodo da nidiaceo in utero, dove hanno gli occhi chiusi e sono senza pelliccia. Ma ancora prima della nascita maturano completamente.
Ma queste due tipologie non bastavano per definire tutti i mammiferi. I koala e certe scimmie per esempio non possono muoversi da soli alla loro nascita, ma non sono neanche immaturi come i nidiacei: alla nascita assomigliano gia' molto ai loro genitori e tengono gli occhi aperti. Questi cuccioli vengono portati dalla loro madre per la maggior parte del tempo che non sanno ancora muoversi in modo autonomo.

Cosi' nel 1970, fu introdotto dal biologo comportamentale Bernhard Hassenstein la definizione del PORTATO, per definire i cuccioli mammiferi che vengono portati dai loro genitori vicino al proprio corpo. Si distinguono oggi il portato passivo e il portato attivo.
Il portato passivo si lascia portare dalla madre senza dare un suo contributo. I marsupiali, come il canguro, sono portati passivi. I loro piedi e mani non sono predisposti per tenersi aggrappati al corpo della madre; infatti sono portati dentro una tasca.
I portati attivi invece si tengono attivamente sul corpo della madre. I loro piedi e mani sono fatti per aggrapparsi alla pelliccia della madre anche per molte ore al giorno. Di questa categoria fanno parte molti primati, i koala, gli opossum e altri grandi scalatori d'alberi.

E il cucciolo dell'uomo ?

Il cucciolo umano si inserisce, secondo B.Hassenstein, E.Kirkilionis und W.Schiefenhoevel nella categoria dei PORTATI (Traglinge) .
Questa definizione puo' sorprendere, ma la serie di riflessi "primordiali" di cui il neonato umano dispone alla nascita e che si perdono di solito nei primi mesi di vita, rende quest'affermazione non solo comprensibile a tutti, ma addirittura logica. I riflessi per aggrapparsi, si presume, erano importanti nei tempi antichi, dove perdere il contatto con il corpo della madre significava pericolo imminente di morte. Il neonato umano era soltanto fisicamente sicuro vicino al corpo di sua madre. Ancora oggi il cucciolo dell'uomo, quando si sente abbandonato, si fa notare con tutte le sue energie piangendo per richiamare l'attenzione della madre. Il contatto corporeo con il genitore e' di fondamentale importanza perche' garantisce, dal punto di vista biologico comportamentale, la sopravvivenza del piccolo.
In conclusione i biologi affermano, che le specifiche caratteristiche del portato, i riflessi innati per aggrapparsi, le particolarita' anatomiche e il grande bisogno dei neonati e lattanti di contatto corporeo siano indizi univoci che l'essere umano, dal punto di vista biologico e storico evolutivo, deve essere un portato attivo. Il fatto, che neonati senza contatto corporeo non si sviluppano bene e che cercano continuamente di stabilire questo contatto, piangendo se necessario, sono altri indici che il contatto corporeo e' di prima necessita' per lo sviluppo del cucciolo dell'uomo.
Dal punto di vista scientifico portaresignifica tenere un piccolo in contatto con il corpo dell'adulto, che a sua volta e' predisposto a portarlo.

Fonti:
  • Hassenstein Bernhard, Verhaltensbiologie des Kindes, Piper, Muenchen, 1997
  • Kirkilionis Evelin, Ein Baby will getragen sein, Koesel, Muenchen, 5.Ed.2002: Capitolo 2
  • Manns Anja, Schrader Christine, Ins Leben tragen, VWB Berlin, 1995, Capitolo 3
  • PERCHE' COME CHI SONO
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